La Dark Polo Gang fa un passo oltre la Trap: baby che noia
La prima uscita ufficiale del collettivo capitolino che tutto il mondo ci invidia è finalmente fuori ma presenta più ombre che luci: la mia su Trap Lovers.
Prima uscita ufficiale per la Dark Polo Gang, la trap band romana che tanto ci ha fatto scapocciare con hit come Sportswear, Cono Gelato, British e Fiori del Male. Ecco Trap Lovers. A me l’arduo compito di raccontare un disco non indimenticabile. Del resto: è l’Europa che ce lo chiede!
Purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista, non c’è molto da dire su quella che doveva essere la consacrazione dark in salsa major. Trap Lovers ricalca quanto già sentito e risentito nei precedenti lavori della Dark Polo Gang. Cosa cambia rispetto a prima? Alcuni spunti in rapidità:
- c’è la firma pop del maestro Michele Canova
- si chiama disco ufficiale e non più mixtape
- si fa un passo oltre la trap (con pro e contro che ne conseguono)
- sono meno meme e forse anche meno spontanei
Il disco non è così bello da strapparsi i capelli ma nemmeno così scandalosamente brutto da fargli fare la fine dell’Andrea Doria. Ti suggerisco di ascoltarlo magari dopo una bella cena perché lascia l’amaro in bocca.
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Cambiare adesso?
Cambiare Adesso si presenta come primo singolo e manifesto della nuova (?) Dark Polo Gang in veste major. A me sembra più un quesito da porsi: perché cambiare adesso? Ma soprattutto, visto il fenomeno musicale che questi ragazzi incarnano: c’era davvero bisogno della mano Universal? Secondo me no.
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Baby che noia
Forse il singolo che meglio riassume questo disco è proprio Baby Che Noia. Già, perché al netto dei pezzi trap in perfetto stile dark come Splash, Che Bello Essere Dark e Young Rich Gang – i miei preferiti nel complesso dell’album – c’è poco e nulla da segnalare. Rimandato Mambolosco: anonimo e inconsistente l’unico ospite del disco.
Toy Boy, Peter Pan e, appunto, Baby Che Noia aprono ad un lato più intimo e romantico di Pyrex, Wayne e Tony, oggi meno vittima dei loro stessi personaggi ma forse anche per questo meno spontanei. L’impressione è che abbiano perso mordente. A livello lirico (!!) siamo alle solite cose già sentite sin dalla genesi del gruppo.
La cura musicale è affidata alla mano del maestro Michele Canova, alle produzioni di Sick Luke e l’intervento estemporaneo di Chris Nolan, producer di Tedua che firma il singolo Uomini E Donne: pezzo dal mood squisitamente esotico e caraibico che mi ha riportato alle recenti vacanze al caldo della mia Sardegna.
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Era così bello essere dark
Concludo. Forse il formato esteso a 12 tracce impedisce di cogliere l’essenza Dark Polo Gang che, come accennato, c’è. Si sente poco ma c’è. Trap Lovers apre forse troppo al pubblico pop e suona dunque un po’ dispersivo.
Pyrex, Tony Effe e Wayne Santana, ieri vittima dei meme viventi che si sono creati nel tempo, sono oggi vittime dell’ansia da prestazione che porta loro a bruciare le tappe a favore di una (pre)maturazione non richiesta perché non necessaria. Insomma, parafrasando la litania dei dogofieri con il cuore infranto: non sono più quelli di Crack Musica. E dire che era così bello essere dark.