Quanto costa un beat? Dipende. Lo so, troppo facile come risposta però è vero. Ogni beatmaker, anche in base al proprio portfolio e blasone, può farti un prezzo diverso, un prezzo più o meno importante. Quello che voglio farti capire con questo articolo è un altro genere di costo. Mi riferisco al tempo e alle risorse e mi riferisco ai costi di chi il beat lo fa.
Quanto costa davvero un beat? Al beatmaker costa tempo, costa energie, costa risorse. Come vedrai a breve, anche la strumentazione minima ha un prezzo.
Se davvero ci tieni alla qualità e all’esclusività dei beat per il tuo mixtape o album investi in produzioni originali rivolgendoti ad un beatmaker. Altrimenti può sempre darti al download di strumentali che qualuno avrà usato già prima di te.
Perseverare nell’uso di basi non originali ha però un effetto collaterale a lungo termine, secondo me: risulti poco serio, poco attento al tuo prodotto. Se tu per primo non vuoi valorizzare quello che fai investendoci, perché dovrei farlo io?
Detto questo, attacco con la solita (giusta) litania: se ti rivolgi a qualcun altro per un lavoro significa che tu non lo sai fare. Ed è quindi giusto che questo lavoro venga retribuito. Per fare un beat serve tempo, servono risorse, servono competenze, quelle competenze che tu, evidentemente non hai.
Puoi sempre attingere ai tuoi risparmi e, anzi che pagare un beat, comprare tutti gli strumenti che servono e fare da solo. Come vedrai fra non molto anche la configurazione minima è accompagnata da numeri a tre zeri. Ripeto, una configurazione di base, forse nemmeno completa, a voler essere sinceri.
Strumenti indispensabili per produrre beat
Per mettere insieme i pezzi e costruirsi un piccolo angolo dedicato alla produzione di beat può volerci più o meno tempo. Parlando però con diversi beatmaker ho capito che per essere operativi basta poco.
Questo non vuol dire che non ci sia, da parte loro, un investimento sui propri strumenti. E, inutile dirlo, ogni investimento viene fatto per avere poi un ritorno.
Basta poco ma quel poco ha comunque un costo. Facciamo due conti considerando il minimo che più minimo non si può: un PC portatile, un sequencer, un paio di cuffie per un ascolto di livello quantomeno discreto. Dunque:
- PC portatile – 800€
- FL Studio – 100€
- Cuffie Monitor – 100€
La configurazione è molto easy, per quanto permetta di essere operativi in punta di mouse. E l’investimento ha già 3 zeri senza aver chiesto chissà quale strumentazione (mancherebbe all’appello un MPC o MPD e una master keyboard).
Molte volte hai a che fare con chi non ha ancora un lavoro e delle entrate stabili. Qui ti parlo di sacrifici, sacrifici e rinunce. L’investimento che andrai a fare su un beat, come vedi, lo ha fatto il beatmaker prima di te.
La qualità si paga
Se devi valutare l’acquisto di un PC per un uso amatoriale sai che la spesa sarà contenuta. Per fare musica con il computer serve una macchina affidabile e bisogna puntare su qualcosa in più, componenti migliori per un computer dedicato (DAW – Digital Audio Workstation) esclusivamente alla produzione musicale. Senza giochi, senza fronzoli.
Lo stesso vale per il resto della strumentazione: FL Studio con più VST ha un costo maggiore. Strumenti ed effetti virtuali, librerie e drum kit hanno un costo. Per poter ambire a lavori di maggior qualità il beatmaker investe nei propri strumenti. Perché tu non devi investire nei suoi beat o pretendere, in generale, lavoro gratis?
Quanto tempo serve per produrre un beat?
Dipende. A volte può bastare un’ora, a volte diverse ore, a volte basta trovare subito il campione giusto e il beat si fa da solo, altre volte bisogna attendere il momento giusto, la giusta ispirazione.
Una volta completato il primo bozzetto utile a te rapper per scriverci sopra o valutare se quel beat è giusto o meno per te, sai che la stesura del brano può essere fatta in tempi brevi e hai la tua strumentale pronta per registrarci sopra.
Idee chiare, amicizia lunga
Sai che il numero di modifiche applicabili ad una bozza è limitato, altrimenti stravolgi un lavoro già impostato. A quel punto dovresti trovare chi ti costruisce un beat da zero. E qui però i tempi e i costi si dilatano ed è difficile quantificarli. Ammesso che trovi qualcuno disponibile a darti corda in questo senso.
Per ottimizzare tempi e costi è bene che tu abbia fin da subito le idee chiare su quello che vuoi. Ascolta i beat che ogni producer mette a disposizione e lavora su quello che trovi più completo, quello che richiede meno modifiche per essere in linea con i tuoi gusti e le tue necessità.
Con le idee chiare potrai giungere al risultato voluto risparmiando tempo e denaro. Non solo, più il lavoro è agevole per il beatmaker e meglio sarà anche per te in prospettiva futura se vorrai collaborare ancora con lui (leggi fra le righe).
Dimmi chi sei e ti dirò se è gratis
Una regola non scritta vuole che se il tuo progetto mi piace, se mi sento coinvolto e so che a quello stesso progetto vi prende parte anche qualche personalità più blasonata avrò un maggiore ritorno in termini di visibilità che posso sfruttare in un secondo momento per monetizzare di più.
Questa però è una decisione che prende il beatmaker a tempo debito, il prezzo spetta a lui ed è quindi lui a decidere se si possa sorvolare o meno sul tariffario tradizionale. Tu sai che se vuoi una produzione di qualità devi investire una certa cifra. Quale che sia questa cifra devi chiedere e valutare se, secondo te, il rapporto qualità/prezzo/visibilità è ragionevole.
Parliamoci chiaro: se chiedo un beat ad un nome grosso lo faccio anche per dare maggiore rilievo al mio lavoro. Si tratta quindi di un investimento a tutti gli effetti che non posso sperare di portare a casa a titolo gratuito.
Leggi anche: Come, quanto e perché (forse) fare beat gratis
Questione di nome
Dal punto di vista del beatmaker più blasonato può nascere un’altra considerazione molto interessate. Mi spiego. Tu, cliente generico, vieni a chiedermi un beat. Senza farne ora una questione di prezzo io beatmaker ascolto qualcosa di tuo e decido di non darti nulla nemmeno a pagamento perché quello che fai non mi piace, perché non vai a tempo.
Insomma, per tutta una serie motivi il beatmaker non è disposto a produrti nemmeno a pagamento. E io che sono qui a scriverti non possso che dare ragione al producer.
In questo caso, infatti, bisogna sottolineare come il nome del beatmaker possa poi perdere credito se accostato ad un artista non all’altezza. Esempio pratico: se il tuo producer italiano preferito vendesse un beat ad un ragazzo che ha iniziato a rappare la settimana scorsa, tu che ascolti cosa penseresti di lui? Ecco, appunto.
Il vero costo di un beat Rap
I beat sono un investimento, senza dubbio. Comprare basi originali ripagherà nel tempo dando maggiore lustro al tuo disco, al tuo mixtape. Non solo, produzioni originali e curate fanno capire a chi ascolta che vuoi proporre qualcosa di curato, che stai attento ai dettagli.
Un beat può costare 50€, 100€, 250€. I fattori che determinano il prezzo sono senz’altro la serietà, le skill, la qualità e anche il blasone del beatmaker che contatti. Senza contare le diverse licenze di utilizzo. Il punto di partenza non deve mai essere il prezzo del beat che vuoi comprare ma il budget che hai a disposizione per il tuo lavoro.
Parti dal tuo budget, ascolta alcune proposte, alcune bozze che ti permettano di capire quale beatmaker può dare maggior valore al tuo investimento. Non fossilizzarti troppo sulle cifre ma impara anzi a distinguere il prezzo di un beat dal suo valore perché è il valore a fare la differenza, dopo di te.
Fammi sapere la tua esperienza di rapper in cerca di beat originali. Sei d’accordo? Se invece sei un beatmaker, raccontami la tua esperienza nel produrre e vendere beat.