Sacrosanto

Recensione

DJ Shocca non ne ha sbagliata una

Non è che c’è molto da dire, uno stile di producer del genere uno stile di disco del genere può accompagnare solo.

Perfettamente bilanciato, come tutto dovrebbe essere, Sacrosanto è una collana di perle inanellate con sapienza, la giusta dose di scommessa ma anche gusto e rispetto per il pubblico e per questa cosa dell’Hip Hop as well.

Sono felice di vivere in quell’angolo di multiverso che mi delizia con un featuring tra Kaos e Emis Killa o tra Sottotono e Gemitaiz.

Ogni strumentale matcha alla perfezione con gli artisti scelti e li rende capaci di brillare dando ciascuno la propria impronta stilistica, da Mistaman e Frank Siciliano per una splendida love song di grande intensità lirica fino a Nitro e Inoki insieme per uno storytelling da back in the days, passando per Danno e Egreen, giusto per citarne alcuni.

Sacrosanto concentra in poche tracce una molteplicità di vibes che credo e spero possano appagare il pubblico di vecchia data così come i nuovi ascoltatori del genere, perché conserva lo stile classico e il groove delle produzioni firmate dal Maestro Bernacchi risultando comunque piacevole e attuale. Mai vecchio o stantio.

Il minutaggio si adatta ai tempi che corrono e strizza l’occhio ad una audience dallo scroll o lo skip facile. L’augurio è che questo album, proprio per la sua affabilità trasversale, sia occasione per i più giovani di scoprire e riscoprire anche 60Hz, pietra inamovibile nella storia di questo genere, oltre che rendere grazie a DJ Shocca per questo ennesimo, significativo contributo.

Grazie Maestro.