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Che numeri fanno (davvero) i siti di rap italiano?

Che numeri fanno (davvero) i siti di rap italiano?

Quali sono i siti di rap italiano con più visite, oggi nel 2021? Quali sono i più influenti? So a chi stai pensando ma ho pronta qui la smentita. Non è come te la raccontano, amico mio. Continua a leggere. Pronto?

Ebbene sì, oggi molti artisti e relativi entourage vivono nella convinzione che il magazine della major sia il top di gamma, l’unico e il solo capace di dare massima visibilità promozionale (quasi contasse soltanto quella). 

Parlano sempre di numeri. Così mi chiedo e ti chiedo: sai che numeri fanno davvero i siti di settore a tema rap italiano? Scoprilo insieme a me. Buona lettura, amico mio.

Due parole sullo stato attuale delle cose

[toc] Piccola prefazione. C’è da dire che ormai è sufficiente creare un profilo Instagram, aggiungere magazine al nome utente ed ecco che tutti possono dire la loro sul rap italiano.

Peccato che la stragrande maggioranza sia tutto un gigantesco agglomerato di meme della più bassa lega e repost di contenuti altrui, presi senza nemmeno chiedere e/o creditare (al netto delle rare eccezioni, ndr).

Vorrei farla passare per content curation, peccato che non ci sia alcuna curation.

Come se non bastasse, i contenuti originali proposti dalle più disparate compagini editoriali presentano una quasi totale assenza di informazione, critica e argomenti. Spessore. Oggi online trovo pagine che si rivolgono a community anche di 200.000 utenti senza educare, senza portare dibattito.

In compenso non mancano mai le playlist Spotify a pagamento, le sponsorizzazioni degli artisti emergenti. Come nel caso della content curation, non c’è quel minimo di senso critico – altresì detto buon senso – tale per cui un prodotto scadente dovrebbe essere rimandato indietro al mittente e non promosso in favore di un compenso economico.

Potrebbe interessarti: come inserire il tuo brano sulle nostre playlist Spotify (gratis)

Premesse e finalità dell’inchiesta

Con questo articolo voglio rendere accessibili al maggior numero di persone all’ascolto i potenziali numeri dei diversi siti e blog di settore oggi online che trattano rap italiano (e, in taluni casi, extra italiano).

In cuor mio spero di essere letto da tutti quegli ascoltatori, artisti e addetti ai lavori convinti che esista solo un magazine, convinti che quel magazine abbia numeri che altre piattaforme non hanno.

Cari artisti, cari management, cari uffici stampa: vi prego, scrollatevi di dosso quella sudditanza psicologica che vi ha portato in questi mesi e in questi anni ad assecondare un diktat che non ha motivo di esistere, basato solo sul blasone di chi è dietro le quinte.

Fonti, variabili e metriche di valutazione

Come detto, oggi il web offre una moltitudine di pagine a tema sui motori di ricerca e sui social network. Su quali basi si fonda, dunque, l’inchiesta che vai leggendo? Ecco, in sintesi, alcuni punti chiave che vorrei considerassi prima di procedere (i motivi sono esplicitati nel prosieguo della lettura):

  • traffico sul sito web negli ultimi 6 mesi (giugno-dicembre 2020)
  • media del traffico nell’arco di un mese
  • su Instagram: follower, interazioni e tasso di coinvolgimento (dicembre 2020)
  • su YouTube: iscritti al canale e totale visualizzazioni video (dicembre 2020)

Per stimare il traffico dei siti negli ultimi 6 mesi mi affido a SemRush (piano Guru), strumento che serve (anche) a stimare proprio il traffico e il profilo dei siti web, mentre per Instagram chiamo in causa Ninjalytics, tool gratuito molto utile per avere un’idea di base su quanto sia forte un brand o magari un influencer in ottica di marketing e posizionamento.

Perché sito, Instagram e YouTube?

A seguire rapper e beatmaker italiani oggi sono i giovanissimi, tra i 16 e 20 anni di età media. Trattandosi di un’analisi piuttosto impegnata e impegnativa vado a considerare:

  • sito web: contenuti in forma lunga, quelli dove devono emergere di più qualità di scrittura dei redattori, spessore, sostanza, contenuti
  • Instagram: contenuti breve e media lunghezza, contenuti di contorno (nemmeno troppo) per tenere sempre alta l’attenzione del proprio pubblico che vive la maggior parte del suo giorno sul social di punta di Mark Zuckerberg. Facebook è collassato, in mano a utenti di età media molto superiore. Si fa largo Tik Tok ma trovo prematuro bollarlo come piattaforma decisiva, oggi
  • YouTube: contenuti visual che possano essere sia di forma lunga che di forma breve, atti a informare e intrattenere. Come nei due casi precedenti ma, appunto, il focus va sul formato video

Chi non ha presenza (forte) su queste tre piattaforme (Google, Instagram, YouTube) non mi sento di farlo rientrare nell’insieme definito a inizio articolo perché non è presente il pubblico del rap italiano di oggi. Parliamo di siti di settore, il sito è la priorità. In seconda battuta vado a contare le due piattaforme social più solide e coinvolgenti oggi per quel target, per l’appunto Instagram e YouTube.

Nel 2020 sono andati molto forte anche TikTok e Twitch, vero. Ma non sono ancora così diffusi da essere considerati lo standard e dunque una base di confronto utile allo scopo.

Per approfondire: come funziona TikTok

Chi sì e chi no

Partiamo allora dalla cima. I primi esclusi dall’indagine sono Rockol, Rockit, Rolling Stone Italia e Billboard Italia in quanto siti generalisti. Il traffico veicolato comprende più generi musicali e non è possibile andare ricavare numeri utili in merito al nostro genere di interesse.

Nell’aggiornare i dati al 2020 appena concluso inserisco un paio di new entry: Worldy, pagina Instagram di informazione generalista con due sotto-pagine a tema Musica e Sport e Outpump, che oltre al rap segue anche streetwear, sneakers, moda e sport. 

Parliamo sempre di piattaforme generaliste su cui dare un occhio ai numeri ma prendendo tutto con le dovute distanze.

Esclusi da subito anche

  • Hotmc: presente solo come sito e raccoglie molto poco
  • Gold: manca in 2 piattaforme su 3 tra quelle messe a bilancio
  • RapManiacz: peso specifico poco importante su ogni canale preso in considerazione. I numeri sul sito sono quasi irrisori e sui due social a confronto l’ultimo contenuto è vecchio anche di più di un anno
  • Mood Magazine: scarsamente rilevante come sito e profilo Instagram, manca di presenza su YouTube. Opta per il cartaceo, quindi target ben diverso da quello preso in esame.
  • Power Network: debole su Instagram, meno su YouTube ma resta un’entità social con poca sostanza.

Noisey (in arte Vice, l’escluso eccellente)

Alla lista degli esclusi prende parte anche Noisey. Vale quanto detto – più o meno – sui portali generalisti. Noisey è una sezione di Vice, portale di intrattenimento i cui temi sono i più disparati. Ha una sua entità, vero, ma è parte di un cosmo ben più grande che fa cadere l’ipotesi posta in partenza. 

Non temere, nel resoconto finale ti svelo anche il numero potenziale di visite di Vice, per completezza. Escluso ancor più eccellente, Vice, che tra il dicembre 2019 e il dicembre 2020 è cresciuto di ben 10 milioni di utenti. Su Instagram ha perso invece 150 mila follower nello stesso arco di tempo.

Un appunto su Chiamarsi MC

Due parole su Chiamarsi MC. Siamo davanti alla più grande community di rap in Italia. Il profilo Instagram principale conta oltre 600 mila utenti ma è privato, motivo per cui non posso andare in profondità.

Google

Quante visite fanno i siti di rap italiano, allora? Quante visite macinano, mediamente, in un mese? Ho analizzato il traffico degli ultimi 6 mesi del 2020 appena concluso, dunque un periodo ragionevolmente lungo. Il traffico stimato è organico, non comprende i rimandi da parte dei social o accorgimenti esterni. Ecco a te la tabella riassuntiva con anche il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.

Stima del traffico sui diversi siti web a tema rap italiano e generalisti affini. Il traffico mensile è una stima sulla base dei mesi precedenti a quello analizzato.

Accuratezza delle stime fatte

Trattandosi di stime calcolate con tools esterni è chiaro che c’è sempre un margine di errore di cui tenere conto. Già, ma quanto? 

Per dare più sostanza e genuinità a quanto riportato, lo scorso hanno ho confrontato i dati effettivi di Google Analytics per il sito di Hano – che ringrazio della concessione – e Boh Magazine, essendo dati per me direttamente accessibili. E oggi sono accessibili anche a te per farti un’idea più chiara.

Qui di seguito puoi confrontare le stime dello scorso anno e i dati recenti proprio di Boh Magazine in merito all’anno corrente.

I dati sul traffico di Hano e Boh Magazine nelle stime del 2019.

Instagram

Su Instagram c’è uno scroll continuo di nuovi contenuti ogni secondo. Non fossilizzarti al solo numero di follower. Guarda invece il numero di commenti sotto i post e la qualità delle conversazioni.

Nella tabella riassuntiva trovi anche una media di like e commenti per singolo post e un valore chiamato tasso di coinvolgimento (ER – Engagement Rate). L’Engagement Rate (tasso di coinvolgimento) è la media dei Like e Commenti degli ultimi 12 post (escluso il più recente) diviso il numero totale dei followers. 

Un valore che cambia di continuo e che puoi interpretare come lo stato di salute di quel sito rap italiano su Instagram. In questo caso presta attenzione anche alla frequenza di pubblicazione della pagina, al pubblico di riferimento e alla tipologia e qualità di contenuti prodotti.

YouTube

Quando si parla di formato video, prettamente di lunga durata, YouTube è ancora il punto di riferimento. Qui le stime sono molto più semplici: conteggio il numero di iscritti al canale e il numero di visualizzazioni totali. A te l’onere di approfondire la frequenza di pubblicazione, tipologia di contenuti proposti e qualità di conversazioni.

Tabella riassuntiva (tutti dentro)

Bene, ora che il giro è concluso, ti lascio la tabella riassuntiva totale, quella che comprende tutte le piattaforme considerate, in mondo da avere una visione d’insieme completa. Ora puoi trarre al meglio le tue conclusioni.

Riassunto conclusivo: tutte le stime sul traffico di siti e pagine a tema rap italiano (agg. dicembre 2020)

Ascoltatori, artisti e entourage all’ascolto: attenzione!

Distinguere e contestualizzare è importantissimo per interpretare al meglio numeri e parole. Questi ultimi dimostrano che ci sono siti più forti sui contenuti scritti, altri su quelli visuali, altri ancora su quelli virali.

Ciò non toglie che puntare tutto su una sola piattaforma rischia di rivelarsi una mossa azzardata, specie se reiterata. I numeri che riporto su questo articolo dimostrano che anche il più blasonato da solo non supera la sommatoria di tutti i suoi competitor in termini di numeri e nemmeno la eguaglia.

In altre parole, sempre meglio valutare tipologia di contenuti, canali, pubblico e qualità delle conversazioni che scaturiscono dai contenuti prodotti per individuare lo spazio giusto nel quale inserirsi e investire per ottenere il maggior numero di conversioni in base a esigenze e obiettivi. Insomma, diversificare, come sempre si dice per gli investimenti in generale.

Quale sito o pagina segui di più?

Spero di aver riassunto al meglio una montagna di numeri, alcuni non così intuitivi nel loro significato. Prendi tutto con le dovute distanze e cerca sempre di approfondire per non farti trovare impreparato se avessi bisogno di supporto per spingere di più la tua musica.

Concludo con una domanda a te, amico internauta che segue il rap italiano: quali sono le pagine e i siti che segui di più? Quali contenuti preferisci? Fammi un po’ sapere la tua. Tornerò sicuramente sull’argomento per aggiornare ulteriormente le stime e i risultati da commentare insieme. Buona musica.

(Per il resoconto del profilo dei siti ringrazio Valentina Di Nardo – Digital Marketing Specialist e Advertising Specialist)

Foto di Giuseppe Tavera per Boh Magazine

Fondatore di Beat Torrent, Boh Magazine, Consulenza Amazon e altre cose online. Lavoro come Web Developer, Copywriter e Digital Creator. Scrivo di musica e digital. Mi piacciono vodka e sigaro toscano.

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