Vediamo se conferma o ribalta il risultato.
Repack dell’album di Luchè Dove Volano Le Aquile. L’EP di 6 tracce contiene singoli già editi con Shiva o Paky e una collaborazione con CoCo pubblicata in tempo di pandemia cui viene cambiata strumentale.
Non disponibileSi vince alla fine: questo dice Luca nel primo disco e il refill, o volume 2 che dir si voglia, da ragione a lui. Il tempo dà ragione al suo pensiero.
Poche tracce, seppure molte già edite, ma ben giocate ed equilibrate nel mood, scorrono leggere e brillano tutte, così come stelle nella notte di San Lorenzo.
Liberato da quell’eccesso di pastosità lirica e sonora del primo volume che ha fatto piovere detrattori – primo fra tutti il sottoscritto e la recensione di DVLA lo testimonia – e impedito all’album di decollare, ecco che finalmente le aquile volano.
Se mi approccio all’EP come un complementare del suo predecessore, quest’ultimo mantiene solidità e acquisisce maggiore scorrevolezza e, per l’appunto, quella leggerezza che manca ad un progetto figlio di un momento storico di chiusura sotto ennemila punti di vista come quello pandemico che ci siamo lasciati alle spalle.
Svincolato invece dal primo Dove Volano Le Aquile, questa repack può brillare di luce propria, godibile anche dopo diversi ascolti consecutivi e abile nel giostrarsi fra momenti di egotrip (Rispetta Il Re, Purosangue), banger che Minchia Voga, ma che cazzo di beat era? (Niente) e intermezzi di buona e giusta intensità come la già citata Notte di San Lorenzo o il duetto con Coco dalle vibes americane (Drake, Future).
Caro Luca, alla fine hai vinto tu.
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