Vediamo se conferma o ribalta il risultato.
Artista: Rondodasosa, Keta, Sacky, Vale Pain, Neima Ezza
Album: Seven Zoo Mixtape
Data di pubblicazione: 27-05-2022
Seven Zoo è il primo progetto ufficiale (mixtape) dell’omonimo collettivo drill milanese di zona San Siro composto da Rondodasosa, Neima Ezza, Sacky, Keta, Kilimoney e Vale Pain.
Non disponibileMentre il web è ancora lì a masturbarsi per due like di Drake (o del suo SMM o del suo Bot, poco importa) è bene ricordare che abbiamo avuto finalmente in cuffia il primo lavoro ufficiale della Seven Zoo, più atteso dello sbarco di Goku su Namecc.
Con un Rondo sempre più accentratore di attenzione, il mixtape avrebbe dovuto mettere in luce i punti forti del collettivo e dare spazio ai vari Sacky, Neima Ezza, Kilimoney, Vale Pain e Keta. Il risultato in cuffia, al contrario, incentiva i dubbi che ci possa essere una prospettiva artistica degna di nota per la crew, al netto dei personaggi e del marketing a corredo.
Seven Zoo poteva essere una buona entrata in scena un paio di anni fa con quelle sonorità drill sconosciute all’orecchio medio nostrano. Presentato oggi come lavoro di consacrazione funziona molto poco.
Con la capacità lirica di un risotto alle erbe, l’immaginario proposto è il solito di strada e case popolari ma senza alcun guizzo di novità. L’irruenza, la prepotenza in senso buono e la foga della title track che mi lasciavano ben sperare in un lavoro di impatto, si va a perdere in un mare di fen-denti poco… incisivi.
Gli episodi più drill sono quelli con la resa migliore – Central Cee e Freeze Corleone danno ulteriore forza e anche blasone, se vogliamo – eppure ascoltando in successione Seven Zoo, 66700 o Fuck The Industry fatico anche a percepire il passaggio da una traccia all’altra, per quanto siano monocorde dal punto di vista sonoro e lessicale.
Le tracce iniziali sembrano dare un ventaglio sonoro più ampio, peccato non vengano valorizzate dalla controparte tecnico-lirica impedendo al mixtape di catturare subito l’ascolto.
Insomma, minacciare di essere full-clip e sparare a salve quando si tratta di fare sul serio non è il massimo dell’esordio. Al netto dei personaggi e quant’altro di contorno, forse sarebbe stata cosa buona e giusta concentrarsi più sulla musica, sulle cose da dire e come dirle e fare parlare lei prima di tutto il resto. E invece.
Possibile che quanto ha da offrire uno dei nomi più attesi dell’anno sia tutto qui?
San Siro, ora pro nobis.
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