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I film gangster più amati dai rapper

I film gangster più amati dai rapper

I gangster movie sono uno, se non il genere di film più citato nei testi del rap internazionale ed italiano.

Potere, fascino e drammi dell’organizzazione criminale, romanzati dai migliori registi del cinema, hanno generato pellicole che sono diventate dei punti cardine per la cultura pop ma soprattutto per le rime di centinaia di rapper.

Ma perché l’immagine del gangster e dell’organizzazione criminale ammalia così tanto?

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Perché la mafia piace?

Senza prolungarsi troppo è utile e doveroso spiegare da dove origina il crimine organizzato italo americano e quindi il fascino nei suoi confronti.

La mafia e il sistema familiare trovano terreno fertile quando l’istituzione statale è assente o eccessivamente rigida. In Italia di fatti la criminalità organizzata viene a rafforzarsi alla fine della seconda guerra mondiale, periodo in cui lo Stato era fortemente indebolito dal concludersi della guerra e le famiglie mafiose erano i riferimenti più autorevoli con cui l’Allied Military Government of Occupied Territories, volgarmente il sostegno americano, potesse collaborare.

In America al contrario la struttura mafiosa italo-americana ascende negli anni 20, durante un periodo di estrema rigidità governativa, il proibizionismo, che rese illegale fabbricazione, trasporto e vendita di alcolici, creando e mettendo nelle mani dell’organizzazione criminale un vero e proprio mercato nero nel quale era colluso e quindi corrotto anche lo Stato.

Questa breve spiegazione è necessaria per comprendere perché la mafia sia stata iconizzata tra film, canzoni rap e, più in generale, nell’attuale cultura pop. L’organizzazione mafiosa oltre ad avere finalità illegali, ha sviluppato un rigido sistema gerarchico di stampo familiare, dai valori e dalla morale alternativi a quelli legali ma talvolta più funzionali per quegli individui nati e cresciuti in contesti più svantaggiati. Questi principi e regole spesso fondati su onore, rispetto, e omertà fanno percepire, per assurdo, una maggiore possibilità di realizzazione e una miglior tutela.

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I preferiti dagli italiani

Essendo l’Italia una delle matrici prime delle culture mafiose più influenti, i rapper italiani non possono non appropriarsi, attraverso prestigiose reference tra titoli di canzoni, barre e rime, dei più grandi gangster cult.

Vediamo ora alcuni dei più citati e dove possiamo ritrovarli

Scarface

Scarface è il monumento primo dei film gangster del 1983 diretto da Brian De Palma. Il protagonista interpretato da Al Pacino è Tony Montana, cubano appena giunto a Miami fa una rapida ascesa nel mondo del narcotraffico. Poco dopo eccessi, deliri d’onnipotenza, gelosia e paranoia, l’impero costruitosi collassa e Tony ne diventa vittima.

La prima traccia che viene in mente è Tony di Marracash e Guè Pequeno, contenuta in Santeria, dedica alla frenetica vita del protagonista. Rimanendo in crew Dogo Gang nell’inno dello street rap Puro Bogotà, il finale della strofa di Jake La Furia si riferisce allo slogan di Montana the world is yours, chiudendo la rima con fanculo Tony Montana fra il mondo è mio.

Un’altra coppia che tributa Scarface esplicitamente sono Ernia e Lazza in Il Mondo Chico, titolo che riprende il mantra di Tony quando in un dialogo con Manny gli domanda fino a dove vuole spingersi, che cosa vuole prendersi e lui risponde il mondo Chico. Infine lo stesso Lazza in Ouver2re, ricorda che Tony Montana era un film qualcuno non l’ha capito, riferendosi agli eccessivi atteggiamenti da gangster a cui i rapper si ispirano. Concetto che Johnny Marsiglia in Ti Ammazzo di Mistaman rimarca con Si credono già al top col mito di Al Pacino nella scena di Scarface con la faccia nella bamba.

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Marracash e Guè Pequeno – Tony

Carlito’s Way

Se Scarface è il monumento primo del genere gangster, Carlito’s Way ne è il corrispettivo complementare, trovando alla regia ancora Brian De Palma. Il protagonista è sempre Al Pacino, che interpreta Carlito Brigante, un ex spacciatore uscito dal carcere dopo diversi anni di detenzione intenzionato a ricominciare una vita onesta lontana dal crimine. Purtroppo l’avvocato che l’ha aiutato nel processo di scarcerazione si ritrova pericolosamente coinvolto in vicende criminali e Carlito in quanto uomo d’onore non può tirarsene fuori pagando a caro prezzo la sua orgogliosa responsabilità.

Marracash è uno dei migliori liricisti della scena rap e La Via Di Carlito è uno dei migliori storytelling in cui l’ha dimostrato, trasponendo liricamente la pellicola senza alterarne senso e profondità, ma anzi amplificandoli.

Altro classico riferimento è la scena finale del film in stazione, in cui il protagonista sta per salvarsi da Benny Blanco, sicario che lo sta inseguendo, ma poco prima della fuga definitiva viene freddato. Mezzosangue in Verità menziona il momento con Aspetti Benny Blanco è sul binario ventiquattro mentre Caneda ne Il Ragazzo D’Oro con Ti frego all’ultimo, Benny Blanco.

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Mezzosangue – Verità

Donnie Brasco

Donnie Brasco è un film del 1997 che racconta una storia vera di un infiltrato dell’FBI, interpretato da Johnny Depp, all’interno della mafia italo-americana. Donnie Brasco nome in codice dell’agente Joe Pistone si ritrova al confine tra 3 vite, quella familiare con moglie e figli, quella criminale in cui si affeziona al suo garante d’ingresso in famiglia di Lefty Ruggiero e quella etica e morale.

Anche in questo caso i Club Dogo non mancano all’appello e in Kyobo Ni Tsuki di Mi Fist, Jake La Furia afferma l’hip-hop al giorno d’oggi è scomparso oppure è pieno di infiltrati come Donnie Brasco riferendosi alla scena rap contaminata da infiltrati esterni all’hip hop come Donnie Brasco nell’organizzazione mafiosa.

Il Truceklan non è da meno e nella storica Verano Zombie pt.1 con Gemello, Noyz Narcos dice Che te lo dico a fare? Fotti col Narcosrap plus Gemellare riferendosi al ricorrente motto nel film e di quel periodo Che te lo dico a fare, in lingua originale Forget About It, che connotava un qualcosa come così eclatante che non aveva bisogno di ulteriori parole.

Ensi, mattatore di flow e punchline non si fa sfuggire una doppia citazione così cazzuta ritrovabile in Don Dada di Dj2P:

Ora che te lo dico a fare come Lefty
Domanda a chi ti pare, a chi ti pare domanda di Ensi
Sanno chi sono in queste strade, resisto
Ieri come oggi per Donnie non garantisco

Ensi – Don Dada

Don Dada oltre a Donnie Brasco è un concentrato di altri riferimenti a gangster cult, ritrovando ancora Scarface, Carlito’s Way ma anche Il Padrino e Pulp Fiction.

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Dj2P & Ensi – Don Dada

Goodfellas (Quei Bravi Ragazzi)

Quei Bravi Ragazzi è di Martin Scorsese annata 1990. Joe Pesci, Robert De Niro e Ray Liotta rappresentano la godereccia e vantaggiosa vita criminale di gruppo di quelli che erano definiti bravi ragazzi. Il tempo, gli anni di carcere, le famiglie da mantenere e il timore dei tradimenti rendono però la situazione sempre più tesa e pericolosa.

Guè Pequeno in Quei Bravi Ragazzi con Clementino, dedica proprio l’omonimo titolo a una traccia contenuto nell’album Bravo Ragazzo.

Sempre il Guercio recentemente nella strofa di Saluti di The Night Skinny con Fibra e Rkomi cita una delle scene più forti del film Sto così in botta che penso sono Ray Liotta in Goodfellas col ferro in bocca in cui il protagonista Henry Hill si sveglia nel letto con la pistola puntata in faccia dalla moglie esasperata dallo stile di vita ormai fuori controllo del marito.

Ancora Guè in Cosa Mia racchiude nella stessa rima due citazioni, una ai bravi ragazzi di Goodfellas in cui si riferisce ai rapper che simulano la vita criminale ma invece avrebbero visto solo il film e una subito dopo un’altra a Scarface, sempre a un immaginario interlocutore dice che parlare e provare a spiegare a lui  l’hip hop è inutile tanto ormai quanto è veterano.

Quei bravi ragazzi frequento davvero, tu hai soltanto visto Good Fellas
Tu che mi parli d’hip-hop, di stile, di flow e di compagnia bella
È come Suarez quando chiede a Tony Montana se ne intende di barella

Guè Pequeno – Cosa Mia

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Guè Pequeno e Clementino – Quei Bravi Ragazzi

Conclusioni

Questi ovviamente non sono tutti i gangster movie citati nel rap italiano, ce ne sono molti altri non citati altrettanto importanti e rilevanti come Casinò, Pulp Fiction, la saga de Il Padrino o Gli Intoccabili. Questi 4 però sono sicuramente fondamentali per poter cogliere alcune delle migliori perle intelli-gangsta del rap italiano e poter approfondire artisticamente l’affascinante, anche se distante, mondo dei gangster.

Foto di Davide Boifava per Boh Magazine

Admin di Boh Magazine e psicologo

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