Vediamo se conferma o ribalta il risultato.
Oro Blu è il secondo disco ufficiale di Bresh con il quale conferma la sua dote cantautorap declinata genuinamente al pop, accompagnato da Izi, Rkomi, Massimo Pericolo, gli Psicologi, Tony Effe e Francesca Michielin sulle strumentali di Shune, Greg Willen e Crookers
Acquista su AmazonInevitabile e doveroso è il confronto con il precedente disco d’esordio, Che Io Mi Aiuti del 2020, considerato, da un’abbondante fetta di critica e pubblico, uno dei migliori dischi di quell’annata.
Bresh con Oro Blu a distanza di 2 anni è riuscito a riproporre coerentemente il suo cantautorap nel modo più genuino possibile, aprendosi ad ulteriori sfumature pop ma senza compromettere la sua intima dote lirica.
Il liricismo più consapevole rimane il filo conduttore per tutto l’album ma declinandolo in svariate atmosfere pop come la mordiba ballad cantautorale, Svuotatasche, il banger dance Amore, la “spiaggiosa schitarrata” Alcool & Acqua con gli Psicologi, o l’esotica e caraibica Caffè.
Bresh dimostra per tutto il disco di saper reggere un disco sul bordo della scorrevolezza delle sonorità più pop come Parli Di Me con Rkomi o La Presa B e La Presa Male con Francesca Michielin e l’introspezione di brani come Se Rinasco con Massimo Pericolo o Come Stai con Izi.
Svettano su tutti l’inedita Ulisse e il recente singolo Andrea, i due brani cardine in cui si raggiunge l’apice massimo dell’equilibrio tra rap, pop e cantautorato.
Spesso gli artisti provenienti dal rap, dopo il primo progetto, vengono accusati di cambiare con brusche e opportuniste svolte pop. Bresh con Oro Blu ha dimostrato essere uno dei rari casi in cui il pop è la sua comfort zone e pur avvicinandosi ulteriormente, in alcuni aspetti della forma, ha mantenuto la matrice lirica d’origine con cui è emerso nel lontano 2015 con la Drilliguria.
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